Quando nell’autunno del 1994 mi trovai all’età di 24 anni davanti alla porta di quel salone chiamato “GI DUE” per un colloquio di lavoro, non avrei mai immaginato di diventare titolare e socio di un salone che in 26 anni ci ha regalato tante emozioni ed evoluzioni.
La mia giovane età nascondeva un’esperienza maturata fino a quel momento di 10 anni di lavoro, avevo lavorato in alcune realtà, iniziai per i primi 6 anni in pieno centro a Torino in un salone molto grande dove mi sono formato a livello base, ma soprattutto imparai lo stile e il modo di essere dal mio maestro Ennio De Santis. Provai anche l’esperienza del salone piccolo che mi diede più possibilità di esprimermi, di fare “palestra”. Ma arrivando in GI DUE capii subito già dai primi minuti mentre attendevo di fare il colloquio, che se volevo crearmi un futuro così come lo immaginavo, era quello il posto giusto per esprimere la mia identità, la parte personale e quella professionale, un salone dinamico, modernissimo nella gestione e nella visione dei soci Gianni e Giuseppe, quest’ultimo ancora mio socio, già in quegli anni il salone tracciava un solco netto rispetto ai tradizionali saloni.
Fino a quel momento arrivavo dalla cultura del guarda e impara, avevo creato le mie competenze sulla base dell’autocorrezione, vivevo con frustrazione di dover scoprire da solo quei segreti che avrebbero consegnato nelle mie mani il mestiere. Nonostante fossi bravino, arrivato in GI DUE, Gianni vide in me il talento e lo stile, ma mi chiese di dimenticare il mio modo istintivo di lavorare per passare alla formazione tecnica vera e propria seguita da lui. Dovevo annullare tutto ciò che avevo a fatica imparato “rubando” il mestiere, per formarmi in modo “scientifico”. In realtà poi ho saputo fondere la parte istintiva con quella tecnica creandomi una mia personale tecnica lavorativa che a differenza dell’essere solo tecnico mi ha sempre dato quel tocco di fantasia regalata dall’istintività che già possedevo.
Quando iniziai la formazione, arrivavo da un piccolo salone, gestivo in totale autonomia la parte tecnica, mi ritrovai per sei mesi, quasi tutti i giorni chiuso in quel retro con la testina fissata al mobile, sono passato dal credere di essere bravino a dover tornare a scuola. La sera a casa studiavo su videocassetta e il giorno dopo in salone eseguivo su testina, Gianni era spesso vicino a me a correggermi o in realtà a godersi la mia evoluzione. Fu in quei momenti che capii la vera essenza di unire l’istinto dell’artista alla tecnica. Le forme geometriche che avevo in mente magicamente riuscivo a realizzarle sulla testina!
Evolvendo il mio modo di lavorare sono riuscito a fondere perfettamente la mia passione con i miei valori personali nel lavoro. La mia predisposizione all’ascolto delle persone e la naturale predisposizione nel darmi, si mixava perfettamente con la voglia di vedere le clienti felici del loro look, la mia etica personale si è sposata con il proporre sempre il meglio per il cliente e non per il cassetto che è solo la diretta conseguenza, insomma con ciò che faccio racconto chi sono e come sono.
Ricordo bene quando nei giorni di prova in GI DUE, mi arrivò un un’altra offerta di lavoro da un altro salone, lo stipendio era PIÙ DEL DOPPIO di quello che avrei percepito in GI DUE, ma i soldi non avrebbero mai potuto sostituirsi ai miei sogni e ai miei valori personali e professionali che avevo capito che potevo esprimere esclusivamente in GI DUE.
Indubbiamente la più alta forma di gratificazione per me rimane la soddisfazione del cliente, per me è importante ascoltare per poter creare un’immagine unica ed inconfondibile ad ogni cliente, andando a lavorare sui suoi specifici bisogni valorizzando le proprie caratteristiche e abitudini di gestione, senza mai eseguire lavori in modo meccanico, privi di stile e personalità.
Per quanto oggi il mercato sia saturo di parrucchieri, pseudo tali e ci metto anche gli abusivi, è bello scoprire che i valori e la persona risultano ancora centrali nel nostro salone, vedere clienti che ci seguono da anni, i loro figli e con il passare degli anni ora vedo anche i primi nipoti, è una soddisfazione impagabile che spinge ogni giorno a non accontentarsi e cercare sempre quell’evoluzione necessaria per offrire il meglio.
Per questi motivi ancora oggi quando lavoro su un cliente nuovo, provo sempre quella sana emozione che mi fa dare il massimo, immaginare che ancor prima che fare capelli stiamo creando una relazione personale che potrebbe diventare duratura nel tempo, non solo come punto di riferimento per i propri capelli, ma anche come PERSONA.